Giunto alla ventiquattresima edizione, il “Magenta Jazz Festival” propone un ricco programma di tre concerti al Teatro Lirico (12, 19 e 26 novembre) e una Street Parade (20 novembre). Una novità di questa edizione è la collaborazione con “Totem – La tribù delle Arti” che ha cortesemente messo a disposizione la bella sede di Villa Naj Oleari per il concerto del 5 novembre con “Canova Trio”.

Sabato 5 novembre ore 21 Magenta Villa Naj Oleari Ingresso gratuito. Canova Trio: Agata

Formazione: Elisa Marangon (voce e pianoforte), Roberta Brighi (basso elettrico e voce), Massimiliano Salina (batteria).

Canova è un piccolo borgo medioevale, immerso nella natura della Val d’Ossola. Un villaggio di case in pietra e legno, abitato da diversi artisti. Ed è anche il luogo in cui, sei anni fa, questo trio è nato grazie all’incontro spontaneo di tre amici. Nell’estate del 2021 hanno registrato il loro primo Album insieme, “Agata”, con un ospite speciale, il trombettista Fulvio Sigurtà. “Agata” racconta diverse storie; per esempio, di tre sorelle che in una ventosa giornata d’estate camminano scalze sulla riva di una spiaggia tenendosi per mano: una musica che si ispira al quadro “Las tres hermanas en la playa” di Joaquìn Sorolla. Oppure racconta di un gatto dallo sguardo malinconico che, come un filosofo si pone domande e riflette sul mondo, sul senso della vita. Ma anche di un risveglio, di una presa di coscienza di sé più profonda, che avviene attraverso un respiro; che è prima di tutto fisico e che racchiude in sé la potenza della liberazione, dell’ascolto, della connessione totale a sé stessi e a quello che ci circonda. 

Sabato 12 novembre ore 21, Magenta Teatro Lirico. Paolo Favini Quartet: Tribute to Gerry Mulligan

Formazione: Paolo Favini (sax baritono, arrangiamenti), Dario Spezia (chitarra), Francesco Carcano (contrabbasso), Fabrizio Ferrara (batteria).

Per chiunque suoni il sax baritono, Gerry Mulligan é ancora un fondamentale riferimento con l’ascolto dei suoi dischi che dura da oltre 50 anni. Stiamo parlando dello straordinario musicista che tanto ha dato al mondo del jazz internazionale come solista, arrangiatore e sperimentatore di formule originali che hanno avuto come interpreti i suoi memorabili quartetti senza l’accompagnamento del pianoforte. E sotto questo profilo sta il merito, non da poco, che Paolo Favini ha saputo ritagliarsi nella proposta e gestione di questo progetto in cui, con un approccio decisamente vicino ai brani originali di Mulligan, presenta brani da lui scritti e arrangiati con cura e buon gusto in uno spazio stilistico sia in termini solistici che personali. Paolo Favini, polistrumentista, al sax baritono e in alcuni brani al sax soprano, é dotato di una bellissima voce strumentale che, pur essendo molto vicina a quella dell’illustre predecessore, mantiene tuttavia una sua impronta personale, come é giusto che ogni artista, in qualsiasi campo delle arti, debba ricercare e proporre.

Sabato 19 novembre, ore 21, Magenta Teatro Lirico. Double Sided Octet: The music of Joe Henderson 

Formazione: Alberto Mandarini (tromba e flicorno), Daniele Comoglio (sax contralto), Rudi Manzoli (sax tenore), Alessio Nava (trombone), Gilberto Tarocco (sax baritono), Simone Daclon (piano), Marco Rottoli (contrabbasso), Matteo Rebulla (batteria).

L’ottetto, composto da alcuni tra i migliori musicisti dell’area milanese, porta al Magenta Jazz Festival le interpretazioni di alcune tra le principali composizioni di un grande saxofonista americano. Nato da un’idea del saxofonista Rudi Manzoli, questo progetto e’ un doveroso, appassionato omaggio alla musica di uno dei piu’ grandi maestri del jazz moderno: Joe Henderson. Con gli arrangiamenti originali e accurati del leader, le composizioni del grande musicista statunitense, rivivono in tutta la loro contemporaneita’ in una veste che unisce un impatto sonoro simile a quello di una Big Band, grazie alla Line-Up di cinque fiati tra ance e ottoni, all’agilita’ solistica di uno small combo. Il repertorio spazia dalle composizioni mainstream e vicine all’hardbop di Henderson, i suoi primi approcci alle sonorità jazz rock. Sonorita’ legate tra loro dallo stile contemporaneo degli arrangiamenti.

Domenica 20 novembre ore 16, Magenta, Piazza Liberazione e vie del centro: Maxentia Brass Band

FORMAZIONE: Andrea Garanzini (rullante), Fiorenzo Gualandris (sousaphone), Massimo Losa (sax tenore), Angelo Lovati (grancassa),  Giancarlo Mariani (tromba), Fausto Oldani (sax soprano), Daniele Zanenga (trombone).

Composta da musicisti della Maxentia Big Band, e’ una tipica formazione di fiati e percussioni per eventi all’aperto, con un repertorio nel classico stile New Orleans e Dixieland. Caratteristica e’ l’esibizione della Brass Band nelle Street Parade, letteralmente parate di strada, in cui i musicisti si esibiscono sfilando per vie e piazze come nella migliore tradizione del jazz degli inizi del novecento a New Orleans. La Maxentia Brass Band suona una musica vivace e divertente, che riesce coi suoi ritmi e il suo brio a coinvolgere il pubblico di tutte le eta’.

SABATO 26 NOVEMBRE ORE 21, MAGENTA, TEATRO LIRICO. MAXENTIA BIG BAND CHORO Y TANGO

FORMAZIONE – DIREZIONE: EUGENIA CANALE – ANCE: STEFAN MANDOLFO, FAUSTO OLDANI, STEFANO BARBAGLIA, MASSIMO LOSA, LUCA GARAVAGLIA. – TROMBE: PIETRO SALA, GIANCARLO MARIANI, MARCO DURÈ, ADRIANO BARATÈ, ANDREA CARRETTONI. – TROMBONI: DANIELE ZANENGA, MAURO SANNA, SILVIO SARACCHI, ALBERTO INTROINI. – RITMICA: CARLO HERTEL, MARCO MAININI, FULVIO MAGISTRELLI, ANDREA GARANZINI, ANGELO LOVATI. – PROGETTO GRAFICO: SERGIO D’ANTONI.

La Maxentia Big Band propone un programma dedicato all’incontro tra il jazz e due generi caratteristici della musica tradizionale sudamericana: il tango e lo choro. Il concerto è un viaggio tra Argentina e Brasile, che accompagna il pubblico tra le varie sfumature di questi due generi, che talvolta si incontrano e a volte dialogano. Gli arrangiamenti, curati da Eugenia Canale, Andrea Serino e Marco Battigelli, rielaborano la musica tra alcuni dei nomi più emblematici del repertorio: i tanghi di Gardel, le meravigliose composizioni di Chiquinha Gonzaga, alcuni fra i più celebri brani di Piazzolla, freno tradizionali, la produzione ispirata alla musica popolare di Luis Bacalov. In questi arrangiamenti, le sonorità tipiche del Sudamerica vengono colorate da timbriche e armonie più tipicamente jazz, lasciando anche grande spazio all’improvvisazione estemporanea.