Dal 17 marzo 2023 é disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Portrait of Ennio” (LaPOP), il nuovo album di Patrizio Destriere. “Portrait of Ennio” non è solo un tributo alla musica del Maestro Morricone, ma un ritratto personale di come il quartetto, capitanato dal saxofonista Patrizio Destriere, vede e sente la musica che ha accompagnato pellicole celebri e meno celebri nell’arco di mezzo secolo di produzione. Da “Metti una sera a cena” a “La leggenda del pianista sull’oceano”, da “Il buono, il brutto e il cattivo” a “C’era una volta in America”. Il quartetto è composto da Patrizio Destriere (saxofoni soprano e tenore), Claudio D’Amato (pianoforte), Giuseppe Civiletti (contrabasso) e Giampaolo Scatozza (batteria). Patrizio Destriere, Saxofonista napoletano classe 1976, ha studiato nei Conservatori di Perugia, Benevento, Latina e Roma diplomandosi in saxofono, jazz, musica elettronica e laureandosi in saxofono ad indirizzo solistico ed in saxofono jazz. Musicista attivo sia in ambito classico che moderno, si è esibito in molte città italiane e straniere (Milano, Roma, Valencia, New York, Venezia, Malmo, Ystadt ecc.), esibendosi in formazioni che vanno dal duo con pianoforte, duo, trio, quartetto, quintetto ed ensamble di saxofoni, big band, grande banda (120 esecutori) e orchestra sinfonica sia come orchestrale che come solista, su molti palcoscenici prestigiosi (Auditorium Parco della Musica, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro dal Verme di Milano, Auditorium Niccolò Paganini di Parma, Teatro la Fenice di Venezia ecc.).

Allora Patrizio partiamo parlando di questo tuo ultimo progetto musicale, “Portrait of Ennio”, che è appena uscito Portrait of Ennio è fondamentalmente la testimonianza su disco di un’esperienza musicale vissuta con la collaborazione di diversi musicisti negli anni sulla musica di Ennio Morricone. Con questo concept sul M°Morricone ci siamo esibiti in diverse città d’Italia e all’estero e reduci da queste esperienze abbiamo deciso di incidere il disco. Siamo entrati quindi in studio con un certo timore, perché andare a manipolare questo materiale così importante e famoso, anche alla luce dei tanti omaggi fatto al Maestro Morricone da musicisti importanti, ci poneva con un rispetto direi reverenziale. Ne è uscito però il nostro personale ritratto di questo grande compositore, esaltando come dice lo stesso sottotitolo dell’album, il lato jazz di Ennio Morricone.

Come è nata la tua passione per la musica, quando ti sei accorto che magari da una semplice passione poteva diventare anche una professione?

Ho cominciato a suonare il saxofono all’età di 9 anni. Mio fratello più grande suonava il pianoforte ed io ero attratto da questo strumento, tanto da suonarlo da autodidatta. Così mio padre, vista la mia passione, chiese a me e a mio fratello gemello se volevamo studiare musica anche noi. Tutti e due entrammo nella scuola di musica comunale del paese suonando nella banda musicale della stessa, io il saxofono e mio fratello il flauto. Il mio insegnante diceva che ero portato per la musica ed ero molto bravo, anche se poi si arrabbiava perché passavo più tempo a giocare a calcio che a studiare il saxofono. Ma l’episodio chiave che mi ha fatto innamorare del saxofono e della musica, è stato quando ho ascoltato un disco di mio fratello maggiore. Lui è un appassionato di Pino Daniele, ed io stesso sono cresciuto con la sua musica che girava sul giradischi in casa tutto il tempo. Un giorno, credo avessi 11 anni, mentre stavo ascoltando un album del grande musicista napoletano, sento la versione live tratta dal disco Sciò di “Io vivo come te” con l’assolo del grande e compianto saxofonista Bob Berg; rimasi letteralmente folgorato dalla bellezza del suo suono e dall’aura che esprimeva in quell’assolo, tanto che ancora adesso quando lo sento, mi viene la pelle d’oca. Mi dissi fra me e me con l’ingenuità da bambino: “io voglio imparare a suonare come questo qui” senza nemmeno sapere all’epoca chi era l’autore di questo assolo. Da allora ho sempre studiato musica, tanto da considerarla come la mia “droga” e una parte importantissima della mia vita.

Patrizio Destriere

Vorrei che tu mi parlassi anche di questo tuo incarico particolare o quantomeno singolare, tu sei: sottufficiale orchestrale della banda musicale della Marina Militare Italiana

Praticamente ogni Forza Armata ha una propria Banda Musicale istituzionale, cioé un organico fatto da musicisti professionisti che nasce per assolvere a tutte le attività istituzionali della Forza Armata, per esempio il 2 giugno per la Festa della Repubblica, i cambi di guardia del Quirinale, visita di personalità politiche e militari etc. A tutti gli effetti è un’orchestra di fiati e percussioni che propone il proprio repertorio con una propria stagione concertistica in Italia e all’Estero. Vi si accede con regolare concorso ministeriale con prove pratiche, fisiche e una valutazione dei titoli didattici e artistici. Io ho vinto il concorso nel 2005 e sono stato inquadrato come saxofonista soprano e contralto.

Torniamo al tuo ultimo album, “Portrait of Ennio”, hai già date di concerti per poterlo promuovere? E oltre in Italia anche all’estero?

Certamente, sono in contatto con Festival, jazz Club e organizzatori interessati al progetto e sto chiudendo alcune date. Per adesso abbiamo una piccola tournèe in Italia e faremo tappa a Modena, Bologna, Milano, Perugia, Roma e Napoli mentre abbiamo già presentato il disco ad Amelia (Tr) con un successo di pubblico e di critica. Per quanto riguarda l’estero per il momento sono in contatto con degli organizzatori per delle date in Francia e forse anche in Giappone.

Tu sei nato a Napoli, ma vivi a Roma. Sei stato in vari conservatori, Perugia, Benevento, Latina e Roma. Li hai frequentati come studente o come insegnante?

La prima parte della mia vita è trascorsa nelle strade della città che amo di più, in quanto è quella che mi ha visto nascere e crescere come uomo e musicista. Ho girato molte città per motivi lavorativi e didattici in particolare Perugia e Roma. Sono una persona a cui piace molto studiare, perché ho sempre creduto che lo studio non sia solo una forma di miglioramento tecnico, ma anche una forma di perfezionamento e crescita personale. Ho studiato in tanti conservatori per conoscere e lavorare con insegnanti che interessavano al mio cammino didattico. Qualcuno mi chiama simpaticamente “l’accumulatore seriale di lauree”, cosa che mi fa sempre sorridere. Non posso affiancare l’insegnamento in conservatorio, perché ricopro già l’incarico saxofonista nella Banda Musicale della Marina Militare per cui rivestire due incarichi nella pubblica amministrazione è incompatibile.

Patrizio Destriere

Tornando a “Portrait of Ennio”, quando lo porti in giro in tour qual è la formazione tipo che hai scelto? In Trio, in Quartetto o altro?

Negli anni si sono avvicendati ed hanno collaborato con me diversi musicisti in diverse formazioni, fino ad arrivare a quella odierna in quartetto: Claudio D’Amato al pianoforte, Damiano Lanciano al contrabbasso, Giampaolo Scatozza alla batteria, oltre al sottoscritto ai saxofoni. Il Quartetto jazz è la formazione che meglio esprime gli equilibri che si possono ascoltare nel disco facendo risaltare il “Jazz Side” del “Portrait of Ennio”. All’interno delle tracce è possibile ascoltare degli omaggi a questa formazione principe, tra cui un piccolo omaggio al quartetto di John Coltrane, o al Free Jazz del doppio quartetto di Ornette Coleman. Le tracce del disco vanno ascoltate e “viste” come quadri diversi che disegnano un Ennio Morricone a volte dadaista, a volte espressionista, altre astrattista. Fanno da cornice gli arrangiamenti curati da me e da Francesco Venerucci, la bravura esecutiva dei musicisti che hanno partecipato con entusiasmo alla realizzazione del disco e tutte le persone coinvolte nella creazione di quest’opera.

Naturalmente il tuo progetto attuale sarà di portare in giro e far conoscere e promuovere l’album appena uscito: “Portrait of Ennio”. Ma dopo questo cosa hai in mente, quale sarà il tuo prossimo obiettivo?

Il disco sin dalla sua uscita sta riscuotendo un buon piazzamento negli ascolti e un successo di critica che mi rende molto felice. Nel 2023 ritornerò in studio di registrazione almeno altre due volte, la prima sarà per fare un disco con Stefano Meloccaro, conduttore di Sky, amante del jazz ed ottimo crooner. Insieme registreremo un disco di songs americane, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Mentre a novembre rientrerò in studio per la seconda volta, con il mio Hammond Trio, composto da Claudio D’Amato all’organo Hammond e un giovane e talentuoso batterista di nome Luca Monaldi. Il progetto che va oltre il Jazz, avrà un sound più elettronico e trasversale ai generi della Black Music. Vi aspetto quindi su tutte le piattaforme digitali di streaming musicale oppure acquistando una copia fisica nelle maggiori librerie e negozi di dischi o ad un mio concerto per condividere con voi il mio “Portrait of Ennio”. Seguitemi su tutti i canali social Patrizio Destriere.

Danilo Bazzucchi